Andrea Jeva Le Avventure di Cin Cin - Il Riflesso della luna - dal Sommario del libro: Presentazione di Mario Sala Gallini La favola La realtà L’astuzia di Tino La realtà e la favola L’ultima confidenza Saluto e augurio ------------------------------- (Stralci del libro) La favola C’erano una volta due zoccoli di legno di forma rettangolare. Percorrevano giorno dopo giorno, la famosa spiaggia di Capo Rizzuto in Calabria. Conoscevano di quella spiaggia, ogni angolo, anche il più nascosto, così come le rocce, le sedie a sdraio, i granellini di sabbia e tutti i punti favorevoli per veder specchiare, nelle ore notturne, la luna sul mare. Ma ahimè non conoscevano altro. Jimmy, lo zoccolo destro, da tempo aveva il desiderio di conoscere qualcos’altro del mondo. Anche Smith, suo fratello sinistro, era incuriosito da quel proposito, pur essendo fra i due il più timoroso riguardo alle novità. Ma il caldo sole del sud, li aveva così intorpiditi da fargli trovare mille giustificazioni accettabili per rimanere sulla sabbia e cuocersi lentamente in una specie di dolce far nulla. Un giorno, vennero a trascorrere una vacanza, su quella spiaggia, due begli scarponi da montagna. Mai si erano visti degli scarponi da montagna, così scarponi, trascorrere le proprie vacanze in un luogo di mare. Agli occhi di Jimmy, infatti, apparvero così strani e inusuali, che dopo aver chiesto consiglio a Smith, decise di fare la loro conoscenza al più presto, l’indomani stesso! Jimmy si svegliò insolitamente di buon’ora quel mattino. Fece un bel bagno rinfrescante nel mare e, dopo essersi levato la salsedine di dosso con una bella doccia sotto un rubinetto, si mosse alla ricerca degli scarponi da montagna. All’ultimo momento lo raggiunse anche Smith, stropicciandosi ancora gli occhi dal sonno e dicendogli che sì, era giusto farsi nuovi amici, tradendo il fatto che aveva pensato tutta la notte a quel riguardo, se non altro per insegnar loro i piaceri del luogo, si diceva fra sé e lo disse anche a Jimmy, che senza dargli molto ascolto proseguì il cammino facendo cenno a Smith di accelerare il passo. Nell’intento di trovare gli scarponi da montagna e quindi di parlare con loro e conoscerli, i due fratelli percorsero la lunghissima spiaggia più volte, avanti e indietro, indietro e avanti, ma gli scarponi da montagna erano introvabili. Smith, che era anche il più pigro dei due, iniziò a darsi le solite giustificazioni di rinuncia. Jimmy, però, non si fece imbrogliare quella volta. Perché proprio d’imbroglio sapeva, quel modo di fare di Smith: sempre intento ad indebolire i suoi già sottili entusiasmi. Mentre Jimmy formulava quel pensiero, il giovane bagnino con giovani baffi di fante, facendo il suo giro d’ispezione, stava passando accanto a loro. Jimmy non si fece sfuggire l’occasione e domandò ai giovani Baffi di Fante, se avevano visto passare i due nuovi villeggianti. I giovani Baffi di Fante si arricciarono pensosi e, dopo alcuni secondi, si accesero di ricordo. - Sì - dissero, - li abbiamo visti, ancor prima dell’alba oltrepassare il recinto di filo spinato… - e, dopo una breve pausa, aggiunsero - …Gli scarponi da montagna amano alzarsi molto presto il mattino, non come voi che vi alzate quando il sole è già alto nel cielo -. Era chiaro il tono di rimprovero che avevano usato i giovani Baffi di Fante. - Ma se ci siamo alzati prestissimo stamattina! – rintuzzò il rimprovero Smith con il suo solito modo giustificativo. - Come come come? - disse irrompendo a sua volta, sorpreso e incredulo Jimmy - Sono andati oltre il recinto? Oltre il recinto! Jimmy, non si adattava a quella rivelazione. Lui e suo fratello sinistro, dopo anni e anni, non erano mai usciti dal recinto di filo spinato, mentre quegli scarponi da montagna dopo un giorno, un solo giorno, ne erano già fuori! Jimmy diede un’occhiata al fratello sinistro: si era già messo a giocare come al solito con i granelli di sabbia e con le sedie a sdraio, a chi conosceva più nomi di pesci, volutamente incurante dell’incredulità di Jimmy che preannunciava a suo modo di vedere, un sacco di guai. Jimmy, timoroso di essere ancora una volta imbrogliato dalle titubanze del fratello, si mosse in punta di zoccolo, proprio verso il filo spinato. ----------------------------- (Pallino, il granello di sabbia più piccolo della spiaggia) ----------------------------- La sera scese velocemente sul mare quel giorno, molto più velocemente del solito. La luna, rossa come un sole al tramonto, si affacciava, ormai, dall’orizzonte. Jimmy aveva cercato per tutto il tempo, era stato addirittura oltre lo spuntone di roccia, aveva percorso tutta la collinetta dietro il filo spinato che era piena di cespugli e per questo molto faticosa da percorrere. Si era arrampicato più volte sugli ulivi per poter guardare in lontananza e - bisogna ammetterlo - per uno zoccolo, arrampicarsi sugli ulivi, non è una cosa molto facile. Finché, sconsolato dalle vane ricerche: i due scarponi da montagna erano davvero introvabili!... Si fermò a riposare su di un pezzo d’argilla secca. Pensò al suo caro fratello Smith e si pentì di averlo lasciato sulla spiaggia, così che dopo non molto tempo, s’incamminò sulla via del ritorno. Dopo pochi passi fu colpito dalla luce increspata della luna riflessa sul mare. Da rossa, alzandosi sempre più verso il cielo, era diventata bianca, e regalava al mare una luminosa striscia argentata e luccicante; e più quella striscia s’allontanava dalla spiaggia, più s’allargava... Proprio il contrario di quello che ci si poteva aspettare. Sembrava una strada su cui poterci camminare, tanto era invitante. Jimmy, catturato dal fascino di quel pensiero, senza più esitazioni per Smith, si preparò a balzare sulla strada argentata. Intanto Smith, stanco anche lui per l’infruttuosa ricerca del fratello destro, riposandosi malinconico su di un altro pezzo di argilla secca e pensando che non era mai stato lontano dal fratello così tanto tempo, notò anch’egli la strada argentata e luccicante. Stranamente, avvertì, come Jimmy, la certezza di poterci camminare sopra. Fu un attimo per entrambi e senza saperlo, i due fratelli, balzarono contemporaneamente sul riflesso della luna. Ed accadde un fatto strano, Jimmy e Smith si trovarono fianco a fianco; Jimmy a destra e Smith a sinistra, proprio com’erano nati… Si abbracciarono con tanta tenerezza. – Ma da dove sbuchi? - chiese incredulo Jimmy - Stavo proprio pensando a te… - Anch’io stavo pensando a te. Ero sulla spiaggia, nella zona dell’argilla secca, dove di solito ci riposiamo con Pallino - rispose Smith. - Ma com’è possibile? Io, invece, ero fuori del recinto. - disse con una certa esitazione Jimmy. - Fuori del recinto? Sei andato fuori del recinto? Ma non hai avuto paura di oltrepassarlo? - domandò con visibile ansia Smith. - Quindi siamo balzati su due riflessi diversi! - sentenziò entusiasta Jimmy, non dando peso alla domanda ansiosa di Smith. - Già, ma… allora… Come possiamo trovarci insieme sullo stesso riflesso? - chiese Smith sempre più frastornato da quella situazione. Dopo un breve periodo di ragionamento, Jimmy disse sorridendo - Ma è semplice… Noi, è vero, abbiamo visto due riflessi diversi: tu, sulla spiaggia ed io fuori del recinto, ma la luna è una sola, quindi anche il suo riflesso è uno solo. Vedi quante cose si scoprono ad essere meno timorosi? - Hai ragione! - aggiunse Smith rincuorandosi - Il riflesso della luna è lo stesso, solo che noi lo vedevamo da due punti diversi. Che bello, e chissà quanti fenomeni come questo esistono al mondo, e noi non li conosciamo! ----------------------------- (arrivano in alto mare/incontrano una moltitudine di forme viventi/una cosa meravigliosa: l’ondastrada su cui si viaggia di sopra di sotto e sui due fianchi/giovani onde del mare/fine del mare/Smania di conoscere: Jimmy, zoccolo destro, sulla parte sinistra del mondo e Smith, zoccolo sinistro, sulla parte destra e siccome si dirigevano a sud, Jimmy si trovò in Oriente su di una stradina nel deserto con a fianco alberi rinsecchiti e Smith in Occidente su di un territorio abitato da case di specchi finemente modellate a triangolo, perdendosi così di nuovo di vista/Vediamo ora cosa succede a Jimmy che in pratica si stava annoiando come a Capo Rizzuto, tanto era monotono il paesaggio… Ad un certo punto) ----------------------------- Vide un bicchiere colmo d’acqua, con uno scompartimento speciale per l’aranciata. Notò che quando si svuotava dell’acqua, spruzzando un po’ di quell’aranciata, il bicchiere svaniva, per riapparire in un altro punto di nuovo colmo d’acqua. Finalmente un avvenimento degno di nota! - Ma da dove arriva? E cosa fa? - domandò Jimmy a un albero a lui vicino. L’albero, con una voce rauca per via della sete, rispose - Chi? Cin-Cin? - Cin-Cin? - rilevò Jimmy e continuò - Un bicchiere che si chiama Cin-Cin, che bello! Ma chi è esattamente, me lo spieghi? - Arriva dalla cometa Halley. Se non ci fosse stato lui ad abbeverarci ogni tanto, saremmo già tutti morti di sete qua intorno. - rispose a stento e con una sfumatura di gratitudine l’altro. La cosa si faceva più che interessante, anzi, interessantissima! - Ma come fa a procurarsi l’acqua? Qui è tutto deserto! - domandò ancora Jimmy. - Vedi quello scompartimento per l’aranciata che ha sulla base? - domandò a sua volta l’albero. - Sì, sulla base del bicchiere - mormorò Jimmy pieno di fiducia. - Ecco, con spruzzi di quell’aranciata, Cin-Cin vola a velocità supersonica, così riesce a raggiungere in un attimo il più vicino lago, dove si rifornisce d’acqua e poi ritorna ad abbeverarci; non vedo l’ora che sia il mio turno! - disse l’albero cercando di schiarirsi la voce anch’essa rinsecchita - Ma non farmi più parlare per favore, non vedi che non ho quasi più forze dalla sete? - aggiunse stentatamente. – Ecco perché svanisce in un punto e riappare in un altro. È talmente veloce che non si riesce a vederlo! - dedusse Jimmy tutto emozionato. - Sì, è così, - confermò bonariamente l’albero – ma adesso basta fare domande, per favore. - Allora, con la sua velocità, potrebbe aiutarmi a rintracciare il mio fratello sinistro! - disse con impeto Jimmy, troppo rallegrato dalla contentezza per stare zitto. - Perché, hai un fratello? - domandò l’albero, ravvivato dalla curiosità. - Sì, ma l’ho perso di vista. Pensi che Cin-Cin possa aiutarmi? - rinnovò la domanda Jimmy. - Sicuro! - affermò con dolce sicurezza l’albero, sempre più rauco e sempre più rinsecchito. - Però non ho la minima idea di dove possa essere finito il mio caro fratello Smith - disse ancora Jimmy, subito triste per quel pensiero. - Non ti preoccupare: - lo consolò l’albero - Cin-Cin, oltre alla super-velocità, è dotato di altri quattro super poteri: la super-vista, il super-udito, il super-olfatto e la super-intelligenza. - Davvero? - si meravigliò di nuovo Jimmy. - Vedrai, riuscirà a trovare tuo fratello Smith. Ma dimmi, tu come ti chiami? - chiese l’albero evidentemente più curioso che assetato. - Io Jimmy, e tu? - Nasi, - rispose l’albero e aggiunse - vai adesso da Cin-Cin e raccontagli di tuo fratello. Io non ce la faccio davvero più a parlare. Così, Jimmy, dopo aver raccontato a Cin-Cin, non senza compiacimento, il suo viaggio sulla strada argentata, e non senza tristezza il modo con cui si era separato da Smith, gli chiese se potesse aiutarlo a rintracciare suo fratello. Cin-Cin rimase, misterioso, alcuni minuti in silenzio, poi disse - Sì, Jimmy, credo che con tre dei miei super poteri, riuscirò a trovare Smith. - Che bello! - esclamò Jimmy mettendosi a saltellare di contentezza. Cin-Cin, gratificato dalla felicità di Jimmy, gli disse di aspettare il suo ritorno accanto a Nasi: sarebbe andato sulla sua cometa Halley, si sarebbe rifornito del flusso magnetico per rinvigorire i suoi super poteri e avrebbe trovato Smith tornando con lui. - D’accordo? - aggiunse Cin-Cin. - E il mio turno per bere? - disse con disappunto Nasi. Ma la sua voce si era talmente rinsecchita, che in pratica gli uscì una specie di rantolo che nessuno udì. - A proposito, - disse frettoloso Jimmy, che non stava più nello zoccolo dal desiderio di sapere - quali dei tuoi super poteri userai per trovare Smith? Cin-Cin, smanioso di soddisfare la felicità di Jimmy, aveva già spruzzato un po’ della sua aranciata svanendo svelto alla vista, fuori dell’atmosfera terrestre, così che non sentì la domanda e quindi lo lasciò senza risposta. Nella foga dello slancio, Cin-Cin fece anche cadere, inavvertitamente, un getto d’acqua, che formò una piccola pozzanghera. Nasi, che rinsecchiva ormai a vista d’occhio, vedendo la piccola pozzanghera piuttosto lontana, pregò Jimmy di abbeverarlo con quell’acqua, ma la voce rantolosa risultava appena percettibile, tanto che Jimmy non si rese esattamente conto della richiesta di soccorso. Lo zoccolo era totalmente assorto: non solo stava cercando di individuare quali dei cinque super poteri avrebbe usato Cin-Cin per ritrovare Smith, ma stava anche ricordando i suoi compagni di spiaggia: come voleva che fossero con lui in quell’avventura meravigliosa! Si avvicinò quindi alla pozzanghera nel vago intento di aiutare Nasi, ma distratto dai suoi pensieri, scivolò e si posò proprio sul riflesso della luna, che si specchiava anche in quella zona d’Oriente, in quel poco d’acqua. Ed accadde un altro fatto strano: si trovò improvvisamente su di un'ondina che sciabordava sulla riva accanto alla spiaggia di Capo Rizzuto. Stordito da quel nuovo avvenimento, Jimmy non sentì neanche i richiami dei suoi cari compagni: stava meditando sull’accaduto e collegò le sue sparizioni e le sue apparizioni ai suoi desideri. Capì allora il mistero della luna e del suo riflesso: bastava desiderare di essere in un luogo diverso dal luogo dove si trovava, salire sul riflesso della luna, e subito si spariva per riapparire sul riflesso più vicino al luogo desiderato. ------------------------ (Tante vicende/Cin-Cin trova Smith ecc./I due zoccoli ritrovati chiedono a Cin-Cin di fare con lui il giro del mondo per conoscerlo a velocità supersonica/Ma non è così semplice… Sentiamo) ------------------------ //Così, dopo aver ultimato i preparativi per la partenza, Cin-Cin fu pronto per lanciarsi intorno al mondo con Jimmy e Smith. Nasi, li salutò con una scrollatina di rami, e via! I tre amici partirono e …Dopo un attimo furono di ritorno. - Ecco fatto! - disse Cin-Cin, con un sorriso malizioso - Adesso devo tornare sulla cometa Halley, ogni tanto devo rifornirmi del flusso magnetico che mi dà i super poteri. Rimescolò di nuovo la sua aranciata in segno di saluto e si allineò verso la direzione della cometa Halley. - Ma Cin-Cin... Come “Ecco fatto”? - fece Smith, timido timido. - Abbiamo fatto il giro del mondo come avete chiesto voi, no? - domandò Cin-Cin con il suo modo sornione di far finta di niente. - Sì, ma non abbiamo visto niente del mondo. - osò dire Jimmy. - Proprio così! - aggiunse Smith piuttosto deluso. - È durato un attimo. Non abbiamo avuto modo di conoscere niente... - osò dire ancora Jimmy. - Un bel niente! - precisò Smith anche un po’ imbronciato. Cin-Cin rimase quasi immobile, come di consueto, per alcuni secondi… - Bene, bravi! - disse poi soddisfatto - Avete capito adesso, che non basta fare semplicemente il giro del mondo come chiedevate. Per poter conoscere il mondo bisogna avere tempo, pazienza, curiosità, e anche la saggezza di fermarsi in ogni luogo. Solo così, potrete affermare di conoscere il mondo. Jimmy e Smith, si guardarono con un senso di smarrimento, poi Smith disse come se avesse trovato la soluzione - Beh, potremmo farlo in tre giorni, che dite? Cin-Cin, rise di gusto - Molti di più, molti di più - e volò intorno a Smith bonariamente, rivelando che gli era molto simpatico. - Lo faremo in un anno! - disse Jimmy con decisione. - Un anno…? Sì, sarebbe già qualcosa, - disse Cin-Cin fermandosi - ma per conoscere il mondo, ci vogliono… - fece una pausa in cui rimase immobile per i consueti pochi secondi e poi riprese - Mille anni! - Mille anni? - ripeté sottovoce e incredulo Smith cercando lo sguardo di Jimmy. I due fratelli, si guardarono, si guardarono e si guardarono ancora, poi Jimmy, sbalordito dall’enormità del tempo richiesto, con lentezza si voltò verso Cin-Cin e disse, anch’egli sottovoce: - Ma… - fece una pausa e poi riprese - Fra mille anni… - fece un’altra pausa e poi riprese ancora - La nostra spiaggia non ci sarà più, sarà irriconoscibile. - Il mio amico Pallino… Non lo rivedrò mai più… - incalzò a sua volta Smith sempre più smarrito e anche un po’ irritato per essersi messo in quel bel guaio. Cin-Cin, pacato come sempre, guardò con affetto Smith, assunse un’angolazione tale che sembrò dilatarsi e iniziò a parlare come solo lui sapeva fare: con l’esatta lentezza richiesta dal momento, misurando con grande cura le parole che sembrarono vibrare - Andremo indietro nel tempo… - Oh… - sospirò Smith avvertendo una vampata d’emozione colorargli il legno dello zoccolo tutto di rosso. Cin-Cin si dilatò ancora, finché il riflesso della luna nella sua acqua cominciò visibilmente a riverberare di luccicanti sfumature bluastre e riprese a parlare: - Andremo indietro di mille anni, - disse implacabile - risalendo poi il tempo fino ad oggi potremo fermarci in ogni luogo. Le parole di Cin-Cin vibrarono di un suono che ricordava quello che ognuno potrebbe definire infinito. Vibrarono di un suono che ognuno potrebbe definire inafferrabile. Poi tutto divenne calmo, calmo e tranquillo. ------------------------- (Il segreto del Viaggio nel tempo - Cin-Cin può andare più veloce della luce confida ai due zoccoli e quindi può andare indietro nel tempo. Cin Cin dice agli zoccoli di tornare sulla spiaggia di Capo Rizzuto, lui si rifornirà del flusso magnetico e passerà a prenderli: state pronti!) ------------------------- //Poi si avviarono verso il mare sulla via del ritorno. Quando furono sul mare, balzarono sul riflesso della luna pensando con affettuosa intensità al loro nuovo, formidabile amico Cin-Cin. Appena misero zoccolo su di esso, la notte, però, all’improvviso, finì. La luna scomparve, portandosi via il proprio riflesso, con sopra Jimmy e Smith. - Fine dell’episodio - * La realtà - Come “fine dell’episodio”? chiede il bambino Filippo a Tino. - “Fine dell’episodio!” - ripete Tino, l’animatore del villaggio turistico di Capo Rizzuto, tirando su dal naso come suo solito quando è nervoso - Perché? - Ma ci sono un sacco di cose ancora da scoprire nella storia! - osserva puntuta Daniela, un’altra bambina. - Per esempio? - domanda Tino, lisciandosi i baffetti emettendo due bei colpi di tosse. - “Per esempio?” Dove sono finiti Jimmy e Smith!? - chiede quasi spazientita la bambina Giulia. - È vero! - aggiunge Pietro, il più piccolo dei bambini - Dove sono finiti, ce lo dici? Un po’ svogliato Tino risponde - Sono svaniti… È finita la notte e il riflesso della luna è svanito… Loro erano sopra e… - Va bene va bene… Sono svaniti con il riflesso della luna, questo l’abbiamo capito… - si affretta ad interromperlo Federica accorgendosi del significato che sta prendendo la precisazione di Tino - Ma dove? - domanda con estrema chiarezza - Dove? - Secondo te dove sono finiti? - le domanda a sua volta Tino, infilando il giornale ben ripiegato per lungo, nel costume da bagno dietro la schiena. - Dai, diccelo tu Tino, Uffa… - aggiunge quasi implorando il piccolo Pietro. - E no! - dice Tino - I patti sono patti; avete promesso di aiutarmi sì o no? - e tira ancora su dal naso e poi due altri colpetti di tosse.// ---------------------------- (C’è un Tira e Molla sul continuare la storia o andare al mini-club. Tino ha finito il turno) ---------------------------- //- O.K. Facciamo un nuovo patto... - tenta di negoziare Tino - Possiamo fare così: ognuno immagina il pezzo di storia che gli interessa e domani… Domani, ne riparliamo, d’accordo? Nessuna risposta. - Noi non sappiamo inventare le storie, siamo piccoli - dice sempre educatamente Filippo, salvando un po’ tutti dalla situazione bloccata. - Come non sapete inventare… E prima allora? Chi l’ha raccontata la storia di Cin-Cin? - dice sempre con senso di sfida alla combriccola Tino, lisciandosi i baffetti. - Tu - dicono tutti quanti in coro. - E no, è qui che vi sbagliate, io vi ho fatto solo delle domande… - dice Tino tirando su dal naso, ripiegando impacciato di nuovo il giornale con molta cura - Siete voi che dandomi le risposte avete raccontato la storia di Cin-Cin - similconfessa in un certo qual modo Tino. Silenzio generale. - Sì, bum! A chi la vuoi dare a bere? - dice meccanicamente Daniela che non ha, è vero, nessuna intenzione di mollare, ma che è stata visibilmente spiazzata, come tutti gli altri, dalla similconfessione di Tino. - Non voglio darla a bere a nessuno. È andata proprio così - dice Tino lisciandosi i baffetti, questa volta solo compiaciuto. Nessuno parla. Solo si guardano. - Per esempio? - ha la forza di dire Francesca scimmiottando, in un certo qual modo, Tino. - Un esempio? - prende tempo Tino con due bei colpi di tosse - Eccolo: chi ha dato il nome al bicchiere ricolmo d’acqua, quando vi ho domandato come si chiamava? - Tino ha quasi riconquistato la situazione. Tutti i bambini, anche quelli che non hanno detto una parola, si voltano quasi all’unisono, ma lentamente, verso il piccolo Pietro, che un po’ è arrossito dall’emozione e alza il ditino, meccanicamente, come un piccolo robot che si accusa di qualcosa e dice con il ditino ben alzato sulla testa - Cin-Cin... - fa una piccola pausa, mentre tutti continuano a guardarlo e aggiunge - L’ho inventato io. - meravigliato, meravigliandosi, di nuovo meravigliato. - Visto? - dice con una sfumatura di trionfo appena percettibile Tino, infilando meticolosamente il giornale di nuovo nel costume dietro la schiena. Poi, alza lo sguardo verso i bambini, tira su dal naso guardandoli fissi. Prima una volta, poi due volte, infine tre volte, accompagnati da due colpi di tosse stupendi …Quasi recitando ripete - Visto? Nessuno dice niente, ma si percepisce in modo limpido che l’animatore Tino ha colpito duramente, anzi, duramentissimo! -------------------------- (L’astuzia di Tino/La realtà e la favola dove si scopre la sconcertante verità che i bambini stessi hanno raccontato la storia di Cin-Cin/Il bambino Andrea, il più taciturno, fa però notare che Cin-Cin non ha mai usato il super-olfatto/Nuovo sbandamento generale/E la storia ricomincia con il contributo dei bambini, ma si bloccano sulla soluzione del problema più difficile: dove sono finiti Jimmy e Smith quando sono svaniti con il riflesso della luna? Bene, Cin-Cin lo scoprirà usando proprio il super-olfatto, ma come? Tino li convince che è un problema troppo difficile e che ci devono pensare, l’indomani, superando altri colpi di scena che sono in verità grandi grattacapi per Tino, ne riparleranno insieme all’ora di pranzo come sempre/ Felici vanno tutti al mini-club per proseguire le attività/Grande sollievo di Tino che finalmente termina, apparentemente, il suo turno di lavoro/Apparentemente perché la sera che era anche la sua serata libera, quasi tutti i bambini, vedendolo di passaggio, si staccavano dai genitori e, infischiandosene allegramente della serata libera di Tino, lo assalivano comunicandogli impetuosamente le idee che avevano avuto a proposito delle avventure di Cin-Cin/Una valanga di idee/Dal suo canto Tino era compiaciuto che nessuno aveva risposto alla vera domanda e cioè a come avrebbe fatto Cin-Cin con il super-olfatto a scoprire dove erano finiti Jimmy e Smith, ma si guardò bene da pronunciare la soluzione, perché sarebbe stato il suo cavallo di battaglia all’appuntamento del dopo pranzo con le avventure di Cin-Cin nei giorni seguenti.) -------------------------- L’ultima confidenza La seguente ed ultima confidenza, è rivolta principalmente alle bambine e ai bambini protagonisti delle avventure fin qui narrate e… diventati adulti. Sì è strano e brusco dirlo così senza preamboli: come si fa a diventare di colpo adulti? L’unica cosa di cui possiamo essere sicuri, come scopriremo fra poco, è che i super poteri del magnifico Cin-Cin non c’entrano niente in quest’ultima magia. È solo un problema di rispetto delle regole, perché quando si gioca, lo sappiamo tutti, le regole vanno rispettate. Ma non anticipiamo i fatti… Nondimeno, e sempre per un’esigenza di regole, anche le bambine e i bambini che hanno semplicemente seguito leggendo queste avventure e che… non sono diventati adulti, possono e devono anzi leggere quel che segue per partecipare in un certo senso al gioco bellissimo del crescere. Molti di voi, infatti, anche questo lo sappiamo tutti, vogliono presto diventare adulti, ma come fare? …È bene intanto allenarsi proprio leggendo il presente capitolo e in più per voi c’è il vantaggio, nei momenti di difficoltà nella lettura, di poter richiedere, voi sì, l’aiuto dei super poteri dell’amico Cin-Cin. Pertanto d’ora in avanti, siete tutti invitati a non sentirvi né bambini né adulti, ma semplicemente “lettori”. Continuiamo la lettura quindi… È probabile che molti dei lettori che fin qui hanno avuto a loro volta la curiosità di seguire questi avvenimenti, hanno avuto molte idee a riguardo, forse delle possibili personali proposte, delle possibili personali intuizioni o dei personalissimi inizi di episodi o addirittura la soluzione del difficilissimo problema di come scovare Jimmy e Smith con il super-olfatto di Cin-Cin, ed è certo che sarebbe molto gradevole che questi curiosi lettori mandassero un telefax a Tino l’astuto, qualunque tipo di suggerimento, anche se, ed è qui la confidenza finale, bisogna ammetterlo, ci sarebbero due piccoli problemi, il primo è che gli avvenimenti qui raccontati sono accaduti nel 1980, cioè più di trent’anni fa e il secondo è che non si sa quale diavoleria possa usare adesso Tino al posto del telefax, ammesso che sia ancora interessato alla faccenda, ma si può altrettanto dire quasi con certezza che chiunque abbia avuto delle idee riguardo al fantastico mondo di Cin-Cin, sicuramente ha anche le capacità di trovare il modo di superare sia il problema del tempo sia il problema del mezzo di comunicazione, e riferire in qualche modo a Tino i propri suggerimenti, magari rinnovando il suo interesse e quindi, rigenerando l’entusiasmo degli adorabili “bambini” di Capo Rizzuto, facendo rivivere a tutti noi le gustose atmosfere di Cin-Cin e compagni, che si avverte chiaramente: già ci mancano. Naturalmente, i modi per superare i due insignificanti problemi, sarebbe interessante conoscerli e anzi, potrebbero a loro volta diventare nuovi inizi di storia o addirittura nuovi episodi, perché, di questo possiamo tutti essere certi: la sabbia, le rocce, l’argilla secca di Capo Rizzuto stanno tuttora entusiasmandosi incantate al ricordo luccicante di blu delle magiche avventure di Cin-Cin. In verità, si accucciano spesso di nuovo in cerchio fra loro, aspettando nuove vicende, particolarmente nelle serate propizie al riflesso della luna sul mare, esattamente come faremmo, forse, tutti noi, se ci mettessimo nei loro panni. Saluto e augurio Come dire: a presto! La storia deve essere continuata. 6